Vecchiano, Lunedì dell'Angelo, 5 aprile 2010
Partecipazione,
libertà,
rinnovamento
Un ragionamento
da portare avanti insieme
per l'alternanza a Vecchiano nel 2011
di Ione Orsini
Care concittadine e concittadini del comune di Vecchiano, paesane e paesani di Migliarino, Nodica, Vecchiano, Avane e Filettole,
l'opposizione serve certamente per controllare e criticare chi è temporaneamente al potere, ma il suo obiettivo più importante è un altro: deve essere un grembo capace di far crescere la possibilità di alternanza.
L'alternanza in politica ci manca come l'aria nella vita. Abbiamo bisogno di aprire le porte e le finestre della politica locale, per fare entrare qualcosa di nuovo, di puro, di fresco, come il vento delle nostre dune.
La nostra opposizione unitaria di Rinnovamento, civica e politica, riformista e liberale, ha lavorato sodo per quattro anni e continueremo così, nell'ultimo anno, con senso di responsabilità. Di questo vogliamo ringraziare tutti i consiglieri comunali di Rinnovamento per il lavoro che hanno svolto e svolgeranno. In particolare vorremmo ricordare l'impegno personale di Glauco Sbragia per gli alluvionati e nel dibattito sul futuro del nostro territorio.
Siamo stati leali con l'attuale amministrazione, oltre che con le istituzioni superiori e tutti gli enti interessati alla gestione del nostro territorio, tanto quanto li abbiamo criticati, come comanda la nostra amata Costituzione. Ci scusiamo con la cittadinanza se qualche volta dalle nostre file è uscita qualche intemperata, frutto per lo più di inesperienza o mancanza di raccordo fra di noi.
La nostra fedeltà al principio di leale collaborazione istituzionale, necessaria sempre, deve essere tanto più ferma ora, dopo l'alluvione di Natale, le cui cause e conseguenze sono ancora tutte da studiare e approfondire e che, questa è la nostra convinzione, cambierà in modo irreversibile la storia del nostro Comune.
Ci vorranno anni, perché gli alluvionati abbiano gli aiuti attesi, perché il Serchio sia messo in sicurezza, perché la presenza e il lavoro umano sul nostro territorio siano ridislocati con maggiore rispetto del Creato e con maggiore sicurezza per le vite. Assicuriamo, di fronte a questi enormi problemi, il nostro senso di sacrificio e la nostra assunzione di responsabilità, ma anche la nostra determinazione a cambiare le cose.
L'operato dell'amministrazione uscente ha già dimostrato, prima, durante e dopo l'alluvione, che una intera generazione di politici e burocrati, ha esaurito la propria capacità di ascoltare e servire i cittadini, le proprie energie, la propria creatività. La vecchia sinistra toscana ha già dato quello che ha potuto alla storia dei borghi di Vecchiano. E' tempo di cambiare.
La cittadinanza cerca un'alternativa. Noi, come opposizione istituzionale, dobbiamo essere lo strumento duttile nelle mani della gente, perché nel 2011 sulle schede elettorali ci sia un candidato sindaco diverso, con un programma lungimirante, con una squadra nuova, fatta di giovani, donne, persone di buona volontà.
I temi del nostro futuro sono già scritti nella storia dei nostri cinque paesi, Migliarino, Nodica, Vecchiano, Avane e Filettole, del nostro fiume, della marina, del lago, delle cave.
Noi vogliamo che le nostre cinque frazioni siano belle e curate come i più antichi e prestigiosi borghi toscani. Vogliamo che il panorama sia armonioso e il territorio pulito, come lo sono ancora in certi tratti le colline pisano-livornesi. Vogliamo che il lago, il mare, il fiume, siano godibili, come lo sono le acque di Castiglione della Pescaia e di certe insenature dell'Elba.
I cinque borghi devono avere un vigile residente, un custode al cimitero, un servizio di trasporto pubblico, sportelli del comune, parcheggi, negozi, scuole e ogni altro servizio a cui i residenti hanno diritto per via delle tasse che pagano. Questa è una antica e sempre attuale aspirazione toscana: “Piazze segnate dalla bellezza devono essere costruite, se non ne esistono di antiche da rivalutare. Passeggi e viali, arredati e alberati in un modo originale, adatto alla storia e al clima del borgo, che si possano ricordare come tipici ed unici, diversi da quelli di ogni altra comunità, devono essere aperti e mantenuti adeguatamente. Loggiati, cortili, terrazze, belvederi, sottopassi, passerelle siano amorosamente tenuti come se il proprio borgo fosse il giardino di un principe”.
Non lo vogliamo per sentimentalismo o guardando a un passato che non può tornare, ma piuttosto e più concretamente pensando al valore delle nostre case nel tempo, alla possibilità di conservare una qualità della vita per noi residenti, alla volontà di offrire a viaggiatori e turisti una realtà di eccellenza, alla nostra ferrea determinazione a lasciare alle generazioni future un mondo migliore di quello in cui stiamo vivendo.
Dovremo prendere tutti insieme, proprietari, residenti, agricoltori e imprenditori, le decisioni difficili che ci aspettano dopo l'alluvione. Dovremo dire la nostra, come popolazione, su tutti i lavori che l'Autorità di bacino del Serchio ha immaginato. Dovremo esprimerci sul nuovo Piano strutturale dell'Area pisana. Dovremo votare sul futuro delle nostre terre basse, quelle di cui l'ultima alluvione ha reso noti gli enormi costi che sosteniamo per mantenerle asciutte, oltre che gli aspetti problematici a cui tanti, che vivono e lavorano nella bonifica, sono pericolosamente esposti.
Non possiamo lasciare che su questioni così vitali decidano in pochi, in alto e altrove, come purtroppo accadrebbe, se non riuscissimo a spezzare quel miscuglio di paternalismo, arroganza e accidia di cui è malata la vecchia sinistra toscana.
Abbiamo bisogno di un progetto che ci unisca, in uno slancio di partecipazione, libertà e rinnovamento, che erano il nostro motto del 2006 e che possono esserlo anche nel 2011.
Facciamo l'esempio concreto della proposta dell'insediamento di un'azienda importante come Ikea, alle porte del Parco, all'incrocio fra Aurelia, A11 Firenze-Mare e autostrada Genova-Livorno. E' una boutade elettorale o una proposta frutto di studio, intelligenza politica e conoscenza del territorio?
Di certo nessuno vorrebbe un insediamento che rendesse quotidiane le file interminabili di traffico che caratterizzano le domeniche di giugno e di luglio.
Tutti, invece, vorremmo l'insediamento di una realtà commerciale prestigiosa, che contribuisse a restituire valore alla nostra zona artigianale-industriale, oggi negletta dopo l'alluvione.
Tutti vorremmo una variante Aurelia a quattro corsie da Migliarino a Viareggio. Tutti vorremmo nuovi accessi alle due autostrade. Tutti vorremmo un terzo ponte sul Serchio e una nuova viabilità verso Pisa. Tutti vorremmo le cose fatte bene, non una speculazione!
Per ottenerle, le cose fatte bene, occorre che la cittadinanza sia correttamente informata, che sia ascoltata, che sia consultata!
Questo non avverrà, senza un cambiamento politico e amministrativo, anzi di più, culturale e spirituale.
Il nostro Comune, essendo un territorio al confine fra due province, posto sulla riva del terzo fiume della Toscana e uno dei più bizzosi, è, purtroppo per noi e per i nostri alluvionati, al centro della crisi burocratica dello Stato. L'alluvione ha reso drammaticamente evidente che non si può più vivere così, in mezza alla selva delle competenze delle province di Lucca e di Pisa, del Consorzio di bonifica, del Parco di S.Rossore, dell'Autorità del bacino del Serchio, dell'ANAS, della Regione, delle aziende proprietarie e delle autorità di controllo delle dighe elettriche, di tanti altri enti e uffici locali e statali.
Nell'attuale situazione può accadere, per esempio, che siano già quasi vent'anni che le vecchie autorità del Genio civile avevano preso atto dell'invecchiamento e della fragilità degli argini, ma che ancora oggi, dopo l'alluvione, non ci sia alcuna certezza che stato, regione, province e le altre autorità coinvolte sapranno convergere sulle azioni necessarie.
Il nostro territorio è schiacciato da queste grandi malattie del nostro Stato: la moltiplicazione degli enti, la frammentazione delle competenze, la mancanza di una trasparente attribuzione delle responsabilità. Questi mali possono rendere terribili i nostri prossimi anni, far precipitare il valore delle nostre case, portare alla rovina le nostre botteghe e aziende. Dobbiamo agire e reagire subito.
Il primo concreto strumento che i cittadini hanno a disposizione per cambiare lo status quo è il voto comunale del 2011. Come abbiamo visto, con i nostri occhi, nei momenti di crisi, è grazie all'azione di sindaci toscani come Luca Lunardini di Viareggio, Mauro Favilla di Lucca, Monica Faenzi di Castiglione della Pescaia, Alessandro Antichi di Grosseto, che le cose possono andare meglio.
Cambiando amministrazione, con un nuovo sindaco, con una nuova mentalità, con una cultura politica più civica e più liberale, meno ideologica e meno subalterna alla vecchia sinistra toscana e ai suoi pregiudizi, anche i cittadini del nostro Comune potranno avere, finalmente, un “avvocato” che li rappresenti davvero presso tutte le istanze di questo nostro vecchio Stato che non funziona.
L'alternanza è il contributo che il comune di Vecchiano può portare al miglioramento della situazione politica toscana e italiana e magari a quelle riforme tanto attese, all'avvento di quella nuova Repubblica federale italiana ed europea che sarebbe il miglior modo per celebrare davvero, senza retorica, i 150 anni dell'unificazione italiana.
Le ultime elezioni – le Politiche del 2008, le Provinciali del 2009, le Regionali del 2010 – hanno dimostrato che migliaia di cittadini del nostro Comune sono interessati, per dirla con le parole di Alessandro Antichi, a formazioni politiche “grandi, forti, credibili, responsabili”, non a piccole litigiose fazioni.
Di fronte a un Partito Democratico Toscano che conferma la propria grande forza, è necessario che continui a svilupparsi il nascente partito toscano del Popolo della Libertà, che consideriamo il nostro punto di riferimento naturale. In questo nuovo partito possiamo collaborare con Monica Faenzi, che è stata la vera novità di queste elezioni regionali, con il nostro consigliere regionale Giovanni Donzelli, con Patrizia Paoletti Tangheroni, che guida l'opposizione civica e liberale a Pisa. Il PDL è una scommessa, da vivere con molta umiltà, ma è anche una opportunità.
Tanti nostri concittadini, tantissimi a queste ultime elezioni regionali, si sono astenuti. Essi sono il vero partito di maggioranza relativa nel nostro comune: 4.088, contro i 3.731 che hanno votato il presidente Enrico Rossi e i 2.016 che hanno votato la nostra Monica Faenzi.
A essi ci rivolgiamo, in modo franco e schietto: ricordatevi che i cattivi funzionari sono eletti dall'astensione dei buoni cittadini. Arrabbiatevi di più, non di meno. Pretendete di più, non vi rassegnate. Datevi da fare.
I politici non sono tutti uguali, bisogna sceglierli, bisogna scegliere.
Agli elettori del PDL facciamo appello perché si registrino al partito, si iscrivano – anche on line sul sito http://www.ilpopolodellaliberta.it/ - e ci supportino nel chiedere lo svolgimento, al più presto, del primo congresso comunale.
A una vasta assemblea di aderenti vogliamo sottoporre questo nostro appello politico per l'alternanza, oltre che proposte concrete per la formazione del programma, la scelta di una lista comunale innovativa, la designazione del candidato sindaco.
Vogliamo ritrovare quell'anima che i Toscani che si ribellavano agli oligarchi, ai principi, al papa re, agli invasori stranieri, chiamavano “libertina”.
Vogliamo vincere le prossime elezioni comunali, con una proposta popolana, che abbia le sue radici nelle migliori tradizioni riformiste e libertarie vecchianesi.
Nel 2006 la prima lista di Rinnovamento ebbe il sostegno organizzativo e finanziario di poche decine di concittadini e il voto di 2.403 elettori (il 37,1%). Nel 2011 dovremo essere molti di più. Crediamo nella possibilità di convocare centinaia di cittadini in assemblee primarie, borgo per borgo, per la scelta del sindaco, dei candidati, del programma. Crediamo che migliaia di elettori siano e saranno interessati alla benedizione dell'alternanza. Diamo loro voce, facciamo loro spazio, apriamo loro le porte della politica comunale.
Facciamo appello agli elettori della Lega Toscana, perché mantengano la ormai tradizionale unità d'azione con il PDL e la comune volontà di contribuire all'attuazione del federalismo e alla costruzione di una nuova politica fatta dal popolo e per il popolo.
Agli elettori dell'UDC e a tutte le altre forze di opposizione al centrosinistra ricordiamo che il nostro sistema elettorale comunale spinge verso un naturale bipartitismo, che non annulla, ma anzi esalta la capacità di dialogare e convergere, a partire dalle proprie identità e diversità.
E' dovere dell'attuale Gruppo consiliare di Rinnovamento e del nascente PDL promuovere insieme la più vasta aggregazione possibile. La nuova lista del 2011 dovrà includere tutti i cittadini dell'opposizione civica e liberale, ma anche tanti cittadini indipendenti e di sinistra, che sono interessati all'alternanza come bene in sé.
Vogliamo una nuova primavera politica e amministrativa per il comune di Vecchiano, dove tornino ad avere piena cittadinanza, dopo tante ideologie sbagliate, i sentimenti più onesti e più veri della nostra infanzia, la fiducia e la speranza, la fierezza di essere fedeli a noi stessi e al fianco dei nostri amici, il piacere di lavorare e guadagnare bene, la nostra resistenza quotidiana contro la burocrazia e le vessazioni fiscali, il coraggio di comprendere e di cambiare, il rispetto per chi è debole e per chi è diverso, l'amore per le cose semplici, il divertimento e il gioco, la passione per la libertà.
Ci siamo tanto arrabbiati, in questi anni, ma non siamo in politica per rabbia, ma piuttosto per amore. L'intero comune di Vecchiano, con la collina, il lago, la pianura, il mare, dovrebbe essere un giardino fra le province di Lucca e di Pisa. Per noi, da ragazzi e da giovani, lo è stato. Impegniamoci, insieme, perché lo sia ancora e anzi più bello, per le generazioni future.
Ione Orsini
Nel concetto dei Toscani
chi non è un uomo libero
è un uomo grullo.
(Curzio Malaparte)
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